La mia gatta che fuseggia sul mio grembo e io che mi arrampico sulla cima del mio stato d’animo per scorgere qualcosa di buono, che valga la pena di queste lacrime amare, che mi dia la pace dei sensi. Anche fosse solo per un attimo. Anche se fosse solo per l’ultima volta.
Mi trascino. Arranco in una vita che non ho scelto di avere quel lontano Aprile del 1976, ma che ho scelto di condurre contro tutto e tutti.
Perché in me aleggia da sempre questo senso di voler capire sempre tutto? Voler conoscere tutto? Voler avere tutto e desiderare tutto?
Perché non posso far come tutti…subire i colpi della vita, alti e bassi, che siano e passar oltre?
Perché ho sempre bisogno di capire, di leggermi dentro e di tirar fuori da me un’ineguatezza che da sempre mi appartiene.
Lo stare al mondo non è facile per nessuno, ma perché io guardo coloro che mi circondano e riescono a raccontarsi di essere felici e ci credono?
Io non mi racconto fandonie,
Io so di essere imperfetta, complessa e difficile,
Io so di essere un pesce d’oceano rinchiuso in un acquario marino.
Io vorrei essere come tutti quelli che vedo, a volte lo voglio davvero e le volte che ci ho provato…sono morta dentro dopo poco.
Io non mi racconto cazzate, ma ho imparato a raccontarle ai miei perché mi sentissero meno “sbagliata” di quel che credono.
Io non mi racconto storie di amori eterni perché ho smesso di crederci e potrei distruggere i sogni di tutti coloro che ancora si prendono il lusso di crederci.
La mia vita scorre in una continua lotta con me stessa. Ed è un passo avanti, ahimè, perché anni orsono, la lotta era contro me stessa.
Mi ero così convinta che fossi io l’errore da sentirmi in dovere di cambiarmi, poi ho capito che per quanto io sia sbagliata, difficile e indomabile…è ciò che sono e che devo e voglio essere.
Ma davvero, credetemi. In alcuni momenti di sconforto vorrei essere ognuno di voi.
Vorrei essere tu che decidi di comprare casa con il tuo compagno per tutta la vita, tu che decidi di diventare madre anche se sai che al tuo fianco potrebbe esserci un miglior compagno e un miglior padre, tu che vivi lasciandoti scivolare tutto addosso e dici che non t’importa di nulla, tu che piangi e pensi le mie stesse cose ma volteggi sul mondo così velocemente da non poterti fermare e da sembrare bravissima, tu che ti senti abbandonata e non compresa ma che continui a sperare un futuro con lui, tu che stringi forte il cuscino e ingoi ogni singhiozzo, rospo e colpo che lui ti infligge in nome di un amore fantasma e cattivo, tu che continui a vedere dietro ai suoi nomignoli in pubblico tutto l’amore di cui hai bisogno senza renderti conto che meriti il meglio, ogni giorno. E che ti stai perdendo dietro ad inutili parole.
Tu che investi energie e tempo in un lavoro che non ti piace e pensi che lo farai tutta la vita senza provare a far nulla, tu che pensi sia giustificato il ricatto nel lavoro come nei rapporti, per ottenere qualcosa, tu che pensi che dire quel che si pensa sempre sia controproducente per coloro che ci amano.
Tu che credi che alla famiglia, ai maschi sia dato il potere di amare, quando siamo noi ad avere l’amore più forte di cui abbiamo bisogno. Quello per noi stesse.
Ecco ognuno di voi ha delle modalità che io a volte vorrei avere. Io che sono un elefante in una cristalleria. Cerco di fare meno danno possibile, ma è la mia natura a decidere per me.
Sono un animale selvatico, sono scomoda per gli altri, non ho controllo e le volte che mi sono violentata per averlo, ho fatto peggio…perché la mia natura scalcia e butta giù tutto.
Sono quella che piaccio ai genitori (o quasi a tutti), ma sono quella che per la troppa educazione tende a lasciar correre sempre e quando sbotto poi non è poi così capibile. Ci si aspetta sempre che nessuno cambi….ebbene, io a volte sono “cambiata” per paura che la mia natura troppo complessa, non venisse capita. L’ho rinchiusa in una gabbia, quasi vergognandomi di essa.
Prima con la mia famiglia e poi con tutte quelle indirette venute dopo.
E’ una vita che penso a far star bene tutti, a non deludere nessuno…ma tutti siamo una delusione per qualcuno e tutti prima o poi ci deludono.
Tempo fa scrissi delle”stronze aspettative”, ecco….sono loro che ingannano i nostri sensi e le illusioni/delusioni sono lì, dietro l’angolo.
La mia vita, costellazione di amori perfetti e di cui io mi stufavo perché ho provato ad essere come tutte/i voi, senza riuscirci.
Voi che riuscite a dire a voi stessi “Non esiste la perfezione in nessuno, ci sono i compromessi e io me lo/la tengo così!”
IO faccio DANNATAMENTE fatica in questo, non sono capace.
Non riesco ad accettare nulla perché ho imparato troppo presto a badare a me stessa, ad essere abbandonata, mai supportata. La frase è sempre stata “Tanto tu sei quella forte. Tanto tu non vuoi aiuto.”
E’ vero, non lo chiedo…ma non sono forte. Mi si è ispessita solo la corazza con cui affronto le cose e se nei miei sorrisi la gente vede la vera gioia, nei miei muri è chiara la mia diffidenza.
Non regalo più nulla di cui io non possa fare a meno e la mia “fottuta e presunta forza” me la tengo stretta, perché, al peggio, so che con essa posso risollevarmi.
Non valuto più le persone per azioni e parole. IO vedo solo le AZIONI, ora. Le parole sono un contorno di cui posso fare a meno in un pasto.
Voglio mani sporche, voglio occhi che piangono davvero, cercano davvero e cuori che senti battere da lontano. Non vedo ostacoli di denaro, tempo o paure.
E invece ho imparato presto che le parole piene d’amore a volte sono un modo per trattenerti, legarti…perché le persone come me emanano un odore selvatico che spaventa, che mette in fuga.
Nessuno vuole complicarsi la vita, nessuno vuole faticare solo per avere una persona al suo fianco.
Ed è giusto, ognuno sceglie la strada migliore meno impervia e vorrei poter essere così anche io.
Invece, sono la figlia stronza che rovina i piani di una vita cucitami addosso e che io ho stracciato di netto non guardandomi più indietro, sono quella che non scende per un anno e mezzo a casa perché la sua gatta/amica/sorella di 15 anni, aveva bisogno costante di me e per me Lei è stata, ed è anche se non c’è più, la mia unica famiglia.
Sono la compagna stronza che messa in un angolo per un po’ non piagnucola ma parla e si riprende i suoi spazi.
E sono l’amica stronza che si chiude in tana per un bel pezzo perché è così che curo da sempre i miei mali.
Insomma, sono consapevole di essere una figlia, una compagna e un’amica imperfetta. Ma in tutto questo, se anche si potesse, io non vorrei nemmeno essere perfetta.
Oggi però mi rammarico un po’ perché ho messo in atto cambiamenti che, come al solito, daranno vita a prospettive, sofferenze, delusioni e prese di posizione.
Ascolto musica, Morgana è ancora sul mio grembo e dalla cima del mio stato d’animo ora respiro…vedo me stessa con paure, pensieri e delusioni, ma provo ad abbracciarmi ancora nella speranza che tutto passi e che a poco a poco, una come me trovi la sua dimensione in questo universo.
Per ora continuerò a vivere nel mio solito modo, l’unico che conosco…cercando di non recar troppo danno a me stessa. :)
Buon 2016! (anno bisesto, anno funesto…almeno per me!)