Non svegliare in un altro essere curiosità o interesse se nn hai voglia di immergerti in quell’infinito mondo.
Siate consapevoli, che la libertà non sta nel declamare le proprie intenzioni e basta, ma nel mostrarle per quanto poco possano durare.
I fatti contano e i fatti sono che se hai una tua vita fatta di famiglia, morosa o altro…la tua libertà è reale quando chi ti sta attorno, ha la stessa idea di libertà e la comprende.

Io, ad esempio, so di essere così libera da non sciogliermi davanti alle lusinghe, se pur convincenti, che restano solo lusinghe.
So di essere così libera che non ritengo mai di “aver perso un’occasione”, ma di aver scelto per il mio meglio e dando il giusto valore a me stessa. Sempre.
So di essere libera perché non trascino/obbligo nessuno verso le mie idee.
So di essere libera perché mentre Voi pensate di correre liberi da una parte all’altra, senza meta, con ancora le briglie addosso….io sono quella che senza indosso le briglie, vi trotterella a fianco o corre davanti a voi….sapendo esattamente dove andare.
So di essere libera perché nn ferirò mai un essere umano di proposito, pur nn conoscendolo per nulla.
So di essere libera perché scelgo per prima cosa di rispettare me stessa, piuttosto che aspettare che lo facciano altri.
So di essere libera perché i miei impulsi sessuali aumentano con la primavera ma scelgo accuratamente, con la pancia e con la testa insieme, come agire.
So di essere libera perché nn taglio mai i miei capelli e lì in mezzo intreccio paure, tristezze, nostalgie e lacrime.
I capelli sono la mia forza da sempe chi mi conosce lo sa.

Detto ciò, stiamo vivendo un momento storico terribile dove ci è stata tolta la possibilità di scegliere e dove nessuno ora è poi così “libero” se non profondamente.

A maggio 2020 ho ripreso ad andare fisicamente a lavoro ed è così da un anno…e sono contenta perché lo smart working, ad esempio, dopo i primi 2 mesi di lockdown, mi avrebbe uccisa ulteriormente.
Il lavoro da noi è aumentato e ho avuto, se pur scarna, una vita fatta di giornate “normali”, a lavoro dove vedi e interagisci con i colleghi.
Dove stai 8 ore con la mascherina, ma nonostante sia zona rossa, puoi permetterti il lusso di spostarti.

Eppure, nonostante ciò…non vedo la mia amata isola e i miei affetti da 3 anni e sto impazzendo.
Non riesco ad andare in montagna se non facendola “sporca” come l’ultima volta, nn posso passeggiare al lago…insomma nn abbiamo la libertà di essere o, anche solo, sentirci liberi.

E questa privazione, per quanto giusta sotto alcuni aspetti in questo momento , è una roba deleteria per l’animo umano.
Chi mi conosce bene, sa che sto bene da sola nella mia casa/tana con i miei mici…ma inizio a sentirmi stanca e stufa pure io.
Rivoglio la mia vita fatta di scelte se restare a casa o uscire, se prendere una pizza a casa o andare in pizzeria a mangiarla.
Se farmi km di autostrada per raggiungere un’amica in Lombardia o in Emilia o preferire una videochat.
Se andare al cinema o preferire il divano e Netflix.
Se farmi un giro in città e poi fermarmi per un aperitivo o fermarmi fuori da lavoro con le birre in auto e far finta che vada tutto bene, nonostante tutto.

Insomma, voglio poter tornare a scegliere.
Scegliere ancora di essere libera e fuori dal branco o no. Punto. 🥺

Assenze, magneti e avverbi

Pubblicato: 19 febbraio 2020 in Giorni, mesi, anni...

E dopo 4 anni di assenza da questo blog, oggi scrivo. E sorrido perchè solo io so cosa, più o meno, mi spinge. Leggerezza, riconoscimento, pace pura in un momento di assoluto smarrimento e confusione (sai che novità!)…non lo so, devo ancora pensarci su. O forse no, è proprio questo il punto, non ci penso. Scrivo e basta.
Tanti piccoli pezzetti di me sono attratti da un enorme magnete che rischia di rimetterli insieme o forse no. Non si può contrastare il campo magnetico. Non si può.
Tratti di matita, colori, parole e pensieri buttati sparsi qua e là che danno senso a tante cose. O forse a nulla.
Ora sono invasa dalla musica di Ludovico, come spesso accade quando scrivo. Scrivere non mi ha mai abbandonata, mai come tante altre cose…ma il perchè oggi abbia avuto voglia di questo blog non ve lo so spiegare.
Il giallo si mischia con il rosso e crea l’arancione: curiosità e allegria.

Il mio animo è stato deposito involontario di immagini e di parole in cui mi sono ritrovata, in cui mi sono commossa e paralizzata. Noi donne, quanto siamo prevedibili delle volte…questo direbbe un uomo. E forse in parte è vero. Per questo ho paura, perchè io mi sento una Donna lontana da certe dinamiche e invece ora mi sento così, prevedibile, scoperta e in qualche modo a rischio.

Nell’ultimo anno ho dimostrato tutta la mia indomita empatia nei confronti del genere umano nonostante la mia dannatissima e proverbiale misantropia. Mi sono detta perchè non provare un’ultima volta.

Ed ecco la fatica immane di sorridere quando non si ha voglia, di esserci quando tutto ti dice di scappare e di capire quando nulla è più comprensibile o accettabile.
E ho capito che per quanto ci provi, non sono proprio brava. Anzi, per nulla.

Mi richiudo nella mia bolla o tana, come amo chiamarla io, lontana dal mondo…lontana da tutti. Ma voi dove andate quando dovete staccare da tutto e tutti…anche da voi stessi?
Perchè lo avete un posto fisico o immaginario, vero? E se non lo avete, come fate a sopravvivere?

Concludo, perchè penso sia abbastanza per oggi e vi lascio con un frammento scritto ieri notte…intorno alle 3:00

Pesantemente viva
Sinceramente libera
Dannatamente infelice
Incurabilmente insoddisfatta
Accanitamente sognatrice
Irrimediabilmente selvatica
Serenamente incompresa

Semplicemente, Sylvia.

La mia gatta che fuseggia sul mio grembo e io che mi arrampico sulla cima del mio stato d’animo per scorgere qualcosa di buono, che valga la pena di queste lacrime amare, che mi dia la pace dei sensi. Anche fosse solo per un attimo. Anche se fosse solo per l’ultima volta.

Mi trascino. Arranco in una vita che non ho scelto di avere quel lontano Aprile del 1976, ma che ho scelto di condurre contro tutto e tutti.
Perché in me aleggia da sempre questo senso di voler capire sempre tutto? Voler conoscere tutto? Voler avere tutto e desiderare tutto?
Perché non posso far come tutti…subire i colpi della vita, alti e bassi, che siano e passar oltre?
Perché ho sempre bisogno di capire, di leggermi dentro e di tirar fuori da me un’ineguatezza che da sempre mi appartiene.
Lo stare al mondo non è facile per nessuno, ma perché io guardo coloro che mi circondano e riescono a raccontarsi di essere felici e ci credono?
Io non mi racconto fandonie,
Io so di essere imperfetta, complessa e difficile,
Io so di essere un pesce d’oceano rinchiuso in un acquario marino.
Io vorrei essere come tutti quelli che vedo, a volte lo voglio davvero e le volte che ci ho provato…sono morta dentro dopo poco.
Io non mi racconto cazzate, ma ho imparato a raccontarle ai miei perché mi sentissero meno “sbagliata” di quel che credono.
Io non mi racconto storie di amori eterni perché ho smesso di crederci e potrei distruggere i sogni di tutti coloro che ancora si prendono il lusso di crederci.

La mia vita scorre in una continua lotta con me stessa. Ed è un passo avanti, ahimè, perché anni orsono, la lotta era contro me stessa.
Mi ero così convinta che fossi io l’errore da sentirmi in dovere di cambiarmi, poi ho capito che per quanto io sia sbagliata, difficile e indomabile…è ciò che sono e che devo e voglio essere.

Ma davvero, credetemi. In alcuni momenti di sconforto vorrei essere ognuno di voi.
Vorrei essere tu che decidi di comprare casa con il tuo compagno per tutta la vita, tu che decidi di diventare madre anche se sai che al tuo fianco potrebbe esserci un miglior compagno e un miglior padre, tu che vivi lasciandoti scivolare tutto addosso e dici che non t’importa di nulla, tu che piangi e pensi le mie stesse cose ma volteggi sul mondo così velocemente da non poterti fermare e da sembrare bravissima, tu che ti senti abbandonata e non compresa ma che continui a sperare un futuro con lui, tu che stringi forte il cuscino e ingoi ogni singhiozzo, rospo e colpo che lui ti infligge in nome di un amore fantasma e cattivo, tu che continui a vedere dietro ai suoi nomignoli in pubblico tutto l’amore di cui hai bisogno senza renderti conto che meriti il meglio, ogni giorno. E che ti stai perdendo dietro ad inutili parole.
Tu che investi energie e tempo in un lavoro che non ti piace e pensi che lo farai tutta la vita senza provare a far nulla, tu che pensi sia giustificato il ricatto nel lavoro come nei rapporti, per ottenere qualcosa, tu che pensi che dire quel che si pensa sempre sia controproducente per coloro che ci amano.
Tu che credi che alla famiglia, ai maschi sia dato il potere di amare, quando siamo noi ad avere l’amore più forte di cui abbiamo bisogno. Quello per noi stesse.

Ecco ognuno di voi ha delle modalità che io a volte vorrei avere. Io che sono un elefante in una cristalleria. Cerco di fare meno danno possibile, ma è la mia natura a decidere per me.
Sono un animale selvatico, sono scomoda per gli altri, non ho controllo e le volte che mi sono violentata per averlo, ho fatto peggio…perché la mia natura scalcia e butta giù tutto.

Sono quella che piaccio ai genitori (o quasi a tutti), ma sono quella che per la troppa educazione tende a lasciar correre sempre e quando sbotto poi non è poi così capibile. Ci si aspetta sempre che nessuno cambi….ebbene, io a volte sono “cambiata” per paura che la mia natura troppo complessa, non venisse capita. L’ho rinchiusa in una gabbia, quasi vergognandomi di essa.
Prima con la mia famiglia e poi con tutte quelle indirette venute dopo.

E’ una vita che penso a far star bene tutti, a non deludere nessuno…ma tutti siamo una delusione per qualcuno e tutti prima o poi ci deludono.
Tempo fa scrissi delle”stronze aspettative”, ecco….sono loro che ingannano i nostri sensi e le illusioni/delusioni sono lì, dietro l’angolo.

La mia vita, costellazione di amori perfetti e di cui io mi stufavo perché ho provato ad essere come tutte/i voi, senza riuscirci.
Voi che riuscite a dire a voi stessi “Non esiste la perfezione in nessuno, ci sono i compromessi e io me lo/la tengo così!”
IO faccio DANNATAMENTE fatica in questo, non sono capace.
Non riesco ad accettare nulla perché ho imparato troppo presto a badare a me stessa, ad essere abbandonata, mai supportata. La frase è sempre stata “Tanto tu sei quella forte. Tanto tu non vuoi aiuto.”
E’ vero, non lo chiedo…ma non sono forte. Mi si è ispessita solo la corazza con cui affronto le cose e se nei miei sorrisi la gente vede la vera gioia, nei miei muri è chiara la mia diffidenza.
Non regalo più nulla di cui io non possa fare a meno e la mia “fottuta e presunta forza” me la tengo stretta, perché, al peggio, so che con essa posso risollevarmi.

Non valuto più le persone per azioni e parole. IO vedo solo le AZIONI, ora. Le parole sono un contorno di cui posso fare a meno in un pasto.
Voglio mani sporche, voglio occhi che piangono davvero, cercano davvero e cuori che senti battere da lontano. Non vedo ostacoli di denaro, tempo o paure.
E invece ho imparato presto che le parole piene d’amore a volte sono un modo per trattenerti, legarti…perché le persone come me emanano un odore selvatico che spaventa, che mette in fuga.
Nessuno vuole complicarsi la vita, nessuno vuole faticare solo per avere una persona al suo fianco.
Ed è giusto, ognuno sceglie la strada migliore meno impervia e vorrei poter essere così anche io.

Invece, sono la figlia stronza che rovina i piani di una vita cucitami addosso e che io ho stracciato di netto non guardandomi più indietro, sono quella che non scende per un anno e mezzo a casa perché la sua gatta/amica/sorella di 15 anni, aveva bisogno costante di me e per me Lei è stata, ed è anche se non c’è più, la mia unica famiglia.
Sono la compagna stronza che messa in un angolo per un po’ non piagnucola ma parla e si riprende i suoi spazi.
E sono l’amica stronza che si chiude in tana per un bel pezzo perché è così che curo da sempre i miei mali.

Insomma, sono consapevole di essere una figlia, una compagna e un’amica imperfetta. Ma in tutto questo, se anche si potesse, io non vorrei nemmeno essere perfetta.

Oggi però mi rammarico un po’ perché ho messo in atto cambiamenti che, come al solito, daranno vita a prospettive, sofferenze, delusioni e prese di posizione.

Ascolto musica, Morgana è ancora sul mio grembo e dalla cima del mio stato d’animo ora respiro…vedo me stessa con paure, pensieri e delusioni, ma provo ad abbracciarmi ancora nella speranza che tutto passi e che a poco a poco, una come me trovi la sua dimensione in questo universo.
Per ora continuerò a vivere nel mio solito modo, l’unico che conosco…cercando di non recar troppo danno a me stessa. :)

Buon 2016! (anno bisesto, anno funesto…almeno per me!)

Resto sempre spaventosamente colpita dai personaggi che idealizzano e riempiono di parole uscite dai libri e un attimo dopo, senza alcun reale motivo, scompaiono denigrando il prossimo o, attenzione attenzione, cancellando la persona “tanto stimata” da questo “mondo assurdo” che è facebook.

E’ davvero un mondo pieno di pazzi e bipolari. Per cui Amici/che, aprite gli occhi e non credete a nulla che si crei qui dentro.
Uscite anche soli a passeggiare, ma evitate davvero questo mondo fittizio e pieno di insidie.
I fatti e le azioni. Sono sempre e solo questi che contano.
Chi vi stima o vi detesta, prende in mano il telefono e parla con voi. Sempre. Non ci sono scuse.
E sopratutto lo fa subito, prima che nasca il fraintendimento, che con questi mezzi di comunicazione è sempre presente, anche quando ci metti tutta l’attenzione del mondo.
Chi non lo fa, vi ha solo riempito di cazzate e non ha le palle (uomo o donna che sia) di rapportarsi a voi. Non siete voi il problema.
Nessuno scrive valanghe di parole per nulla. Chi lo fa ha uno scopo. Sempre, anche se a noi piace vedere solo “rosa”.
E quando non raggiunge questo scopo, voi siete persone, di botto, sbagliate.
La coerenza, è davvero per pochi…purtroppo.

Io nell’ultimo mese non leggo ed entro pochissimo su fb e sono stata meravigliosamente…:P

Per cui, a te che oggi mi chiedi “Perché li becco tutti io?” dico solo una cosa.:
– Esci e vivi!…fuori i pazzi li trovi lo stesso, ma eviti che le illusioni (e quindi anche le delusioni) siano doppie.

Insomma, io ai sogni ci credo e continuerò a crederci ma davvero, state alla larga dai social. Se proprio vi piace qualcuno “conosciuto” in questo contesto, conoscetelo fuori se la distanza ve lo consente e basta. Zero sms, zero whatsapp, zero facebook….zero PC!
NON ci sono alternative per me…che sono una pratica, diretta e che si stufa facilmente. NON resto incantata dalle belle parole e se lo faccio…mi sto già fidando troppo e quindi mi aspetto RISPETTO, lo stesso che ho io per gli altri, sempre.
NON sono un’oca giuliva, NON rispondo alle aspettative che forse “i cyber-corteggiatori seriali” danno per scontate e sono MOLTO impegnativa.
NON sono per tutti…tanto meno per chi dice di innamorarsi in 3 gg e per chi vive di comunicazione “non reale”solo ed esclusivamente attraverso il pc.

Concludo con una parabola di Esopo:
Una volpe affamata, come vide dei grappoli d’uva che pendevano da una vite, desiderò afferrarli ma non ne fu in grado. Allontanandosi però disse fra sé: «Sono acerbi.»
Così anche alcuni tra gli uomini, che per incapacità non riescono a superare le difficoltà, accusano le circostanze. Fine.

Stronze aspettative.

Pubblicato: 18 settembre 2015 in Giorni, mesi, anni...

Le aspettative. Queste stronze.
Sono loro a fregarci. Crediamo a tutto per le aspettative.
Vediamo gesti che nn esistono.
Parole che vengono dette a noi, ma evidentemente non solo a noi.
Ci raccontiamo delle storie sulle persone perché ad ogni incontro abbiamo queste fottute aspettative.

E poi ci si accorge, per fortuna, di quanto la nostra mente faccia viaggi infiniti.
Delusione? No!
Prendi solo atto e ti ripeti…”Basta credere. Basta sognare. Basta piccole, medie o grandi aspettative. Basta castelli in aria.”

Insomma ieri giornatona di merda, da dimenticare…oggi sembrerebbe persino peggio.
Ma almeno…è venerdì ;)